Il Cittadino, 25 Gennaio 2011

I canti della merla scaldano la Bassa

A corredo del falò le arie tradizionali proposte dal coro “Paolo Asti” e le bancarelle con i prodotti del mondo contadino
La “fasinèera” inaugura in piazza a Meleti la serie di iniziative


Meleti - Sono stati i fuochi d’artificio ad inaugurare i festeggiamenti della merla domenica pomeriggio a Meleti. Sotto il cielo striato d’oro una cinquantina di voci del Coro della valle dell’Adda “Paolo Asti”, gli uomini con il tabarro ed il cappello nero in testa, e le donne con il grembiule e lo scialle rosso a fiori, hanno riproposto le schermaglie amorose che avvenivano tra giovanotti e fanciulle un tempo negli allevamenti del baco da seta.

Pare che discenda proprio da lì la tradizione del “Cantàa la merla” e così pure la leggera malizia che pervade i testi. Presenti il sindaco di Meleti Emanuele Stefanoni e il primo cittadino di Crotta Renato Gerevini, il vicario della diocesi di Lodi monsignor Iginio Passerini e il maresciallo dei carabinieri Giovanni Caldarola, il rito propiziatorio della nuova annata agraria si è consumato con l’accensione della fasinèera, la catasta di fascine con sistemata in cima la merla. Secondo la leggenda le piume della femmina, a differenza di quelle del maschio, sarebbero state in origine bianchissime e se oggi sono color cioccolato è solo in seguito a un incidente: si racconta che un giorno la merla fece il nido su di un camino, si sporcò tutta di fuliggine e divenne come la vediamo adesso. È perché queste storie non vadano perse che le comunità di Meleti e Crotta d’Adda si ritrovano ogni anno attorno al fuoco e rinnovano la magia dei canti, complice l’entusiasmo di moltissime famiglie, bambini e giovani che accorrono per rivivere l’evento. Così ieri, in una giornata di sole seppur freddissima: imbacuccati nelle sciarpe e cappotti, i visitatori hanno ascoltato attenti le parole intonate dai cantori, e sorriso nello scoprire una pudicizia che quasi non esiste più. Accompagnati da due chitarre e diretti da Gianguido Capelli, le voci del coro “Paolo Asti” hanno celebrato la fatica del lavoro nei campi, miserie e gioie della vita tra le mura domestiche, l’attesa rispettosa dell’uomo per la donna. Gli ultimi fuochi d’artificio hanno fatto calare il sipario sullo spettacolo canoro, quindi è cominciato l’assalto ai banchi per la distribuzione gratuita della polenta con e senza ciccioli, cotechino, trippa, lardo e vin brulè. Per i più romantici imperdibile qualche acquisto alle bancarelle dei ricami, delle cornici e bamboline in pasta di sale, senza dimenticare i richiestissimi dolciumi fatti in casa. Con i bambini dell’oratorio di Meleti orgogliosi di mostrare a tutti le loro fantasiose creazioni. Nel prossimo fine settimana gli appuntamenti si sposteranno sulla sponda cremonese dell’Adda, a Crotta.

Autore: Laura Gozzini
Fonte: Il Cittadino, 25 Gennaio 2011
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